Talpe fra gli investigatori: importanti arresti del ROS tra Caltanissetta e Castelvetrano

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Secondo la Procura di Palermo due investigatori dell’Arma (il tenente colonnello Marco Zappalà in servizio alla DIA di Caltanissetta e l’appuntato Giuseppe Barcellona appuntato dei Carabinieri in servizio presso la Compagnia CC di Castelvetrano dopo aver lavorato al Ros) avrebbero favorito Cosa Nostra e abusato degli accessi al sistema informatico al fine di ottenere illecitamente informazioni poi svelate a terzi soggetti. Arrestato anche l’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino.

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L’operazione è stata condotta dal ROS dei Carabinieri e coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi coadiuvato dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti procuratori Francesca Dessì e Pierangelo Padova che hanno contestato agli imputati i reati di rivelazione di notizie riservate, favoreggiamento e accesso abusivo a un sistema informatico.

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Secondo le accuse l’appuntato avrebbe, dopo aver avuto accesso al sistema informatico, fotografato dei verbali di trascrizione relativi a una intercettazione fra due indagati in cui si parlava di un possibile nascondiglio del super latitante Matteo Messina Denaro, avrebbe poi girato la foto al tenente colonnello Zappalà che si sarebbe premurato a sua volta di inoltrare le foto via email all’ex sindaco di Castelvetrano, del quale non poteva ignorare essere al centro di vicende giudiziarie relative proprio alle ricerche del super latitante e già condannato in passato per traffico di droga.

Secondo il quotidiano LiveSicilia “A Vaccarino sono solo state girate quelle in cui si parlava del funerale di Lorenzo Cimarosa organizzato da Vincenzo Santangelo che oltre ad essere titolare di un’agenzia di pompe funebri nel ’92 è stato arrestato per mafia e droga assieme a Vaccarino. I due personaggi intercettati criticavano la scelta di Santangelo di non fare pagare le spese ai familiari di Cimarosa visto che era diventato un pentito. Vaccarino viene intercettato in macchina mentre consegna le trascrizioni e preferisce la seguente frase a Santangelo: “… con l’uso che sai di dovere fare e con la motivazione che la tua intelligenza sa che mi spinge”.

Sarebbe stato proprio questo passo falso ad allarmare gli investigatori che intercettavano proprio l’ex sindaco appurando così il contatto tra lui e il tenente colonnello Zappalà, il quale faceva intendere di voler infiltrare Vaccarino in Cosa Nostra, per avere informazioni. Era veramente questo l’intento? I magistrati hanno dubbi in merito.

Adesso si indaga per scoprire eventuali nuovi risvolti alla vicenda che getta una scurissima ombra sui misteri che aleggiano attorno alla primula rossa di Cosa Nostra.


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